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Psicagogia





PSICAGOGIA (gr. yucagwgiva; - psychagogics; Psychagogik, Psychagogie; psychagogie; psicagogía). – Significa «guida (ajgwgh) dell’anima ( v yuchv)»: nel mondo greco indica specialmente l’influsso esercitato dalla parola, soprattutto retorica e poetica, sull’animo degli uditori. Platone definisce psicagogia la retorica, tema che orchestra l’intero dialogo. Socrate esercita il corretto tipo di psicagogia portando Fedro dal genere di retorica errato al giusto, con un passaggio dallo stile lisiano all’isocrateo, adatto alla genuina retorica filosofica: la vera psicagogia, che Platone stesso esercita nel Fedro, è la conquista di punti di vista superiori. La concezione, nel Fedro, della vera retorica quale psicagogia che, per divina ispirazione, fa innalzare l’anima, come dimostra la palinodia socratica, ispirò poi la retorica cristiana. Aristotele (Poet. 1450 a 29-34) tratta della psicagogia in connessione con la tragedia. Anche Orazio (Ars poetica, 99-100) ascrive la psicagogia alla poesia, traducendo il termine in latino: «poemata dulcia sunto et [...] animum auditoris agunto», come poi Ovidio nell’Ars amatoria e come già Filodemo, anch’egli epicureo, nella cui teoria poetica la psicagogia è raggiunta tramite contenuti e stile espressivo, diavnoia e levxi".


Bibliografia


Enciclopedia filosofica, Bompiani, Milano 2006

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