nevrosi



Affezione psicogena in cui i sintomi sono l'espressione simbolica di un conflitto psichico, che ha le sue radici nella storia infantile del soggetto e costituisce un compromesso tra il desiderio e la difesa.
L'estensione del termine nevrosi è variata nel tempo; ai nostri giorni si tende a riservarlo, quando è usato da solo, alle forme cliniche che possono essere attribuite anna nevrosi ossessiva, all'isteria e alla nevrosi fobica. La nosografia distingue tra nevrosi, psicosi, perversioni, affezioni psicosomatiche, mentre rimane discusso lo status nosografico delle cosiddette "nevrosi attuali", "nevrosi traumatiche" e "nevrosi del carattere".

Il termine nevrosi pare sia stato introdotto da William Cullen (medico scozzese) in un trattato di medicina apparso nel 1777.
L'uso costante nel corso del XIX secolo è stato quello di includere sotto il nome di nevrosi tutta una serie di affezioni che possono essere così caratterizzate:
1) si riconosce loro una sede organica precisa o se ne postula una nel caso dell'isteria;
2) esse sono affezioni funzionali dell'organo stesso;
3) esse sono considerate malattie del sistema nervoso.

Freud distingue le nevrosi attuali, in cui l'eziologia va ricercata in una disfunzione somatica della sessualità, e le psiconevrosi in cui è determinante il conflitto derivante dall'infanzia. Ques'ultimo gruppo include l'isteria e alcune psicosi designate come "psicosi da difesa".


Bibliografia

Laplance J., Pontalis J.-B., Vocabulaire de la psychanalyse, Presses Universitaires de France, Parigi, 1967 tr. it. Enciclopedia della psicoanalisi, Laterza, 1993