affetto



Nella letteratura junghiana il termine assume due significati distinti. Nel primo la parola indica la qualità dell'energia che, staccatasi dalla rappresentazione (per esempio ad opera della rimozione) a causa di un trauma, si converte, si sposta o si trasforma per trovare una via di scarica.

Nel secondo significato la parola assume un senso generale: è la carica di significati cognitivo-affettivi di un evento psichico.
In questo senso l'affetto non è mai un'attività ma sempre un accadimento nella coscienza. Certe immagini dissociate e cariche di affetto assumono la forma del numinoso. L'affetto è quindi prodotto e causa di conflitto. Affiorando alla superficie della psiche e detronizzando la coscienza l'affetto le mostrerebbe contenuti che fino a quel momento erano relegati nell'ombra.

Sarebbe compito della psicoterapia moderna cercare una oggettivazione degli affetti per metterli a confronto con la coscienza.


Bibliografia

Pieri, P. F., Dizionario junghiano, Bollati Boringhier, Torino 1998